Nota bene:

Mi piace scrivere cose a caso. E mangiare la nutella con i grissini direttamente dal barattolo.

giovedì 8 marzo 2012

Sui volti e le storie e le persone e gli intrecci e gli aneddoti e ...

Il fatto è questo: le idee migliori mi vengono in macchina. In autostrada. Oggi ad esempio tornavo a casa con mia sorella, in auto, e come sempre quando siamo solo noi due attacchiamo musica random dai cellulari (più il suo che il mio, ho poche canzoni) e iniziamo a cantare a squarciagola come due simpatici idioti. Ebbene oggi cantando un tizianoferro e un niccolofabi spunta pure una canzone dei Modena City Ramblers che a me piace molto per il tema che tratta: la Strada.


Mi piace il testo di questa canzone e quello che evoca. Viaggi, persone, volti, storie, incroci.
E ho pensato che anche io, nella mia breve esistenza, ho incrociato e visto luoghi e persone e volti e cose e storie e ...

Per esempio Marine e Lorie, due ragazze del Belgio che oggi non so più che fine abbiano fatto ma 20 anni fa le ritenevo tra le mie migliori amiche. Andavo spesso in Belgio con mia madre, e quindi era naturale avere amici anche li per me. Ricordo che giocavo con loro nel bosco vicino a casa dei nonni. Aevamo una casetta sull'albero. Loro due, con i genitori, venivano spesso in Italia da noi. Poi mio padre e mia madre divorziarono, i viaggi in Belgio finirono e loro due, storie della vita, sparirono. Chissà oggi come sono, cosa sono diventate, che scelte avranno fatto.

Poi ci sono Luigi, Davide e Luca, i miei amici d'infanzia della casa in campagna di mia nonna. CI ritrovavamo tutte le estati a giocare in piazzetta la sera. Oggi so solo che Davide ha due figli ed è sposato, gli altri due non pervenuti.

C'è Susanna e sua figlia Valentina: compagne di viaggio a Eurodiney, non so come o quando mio padre avesse cnosciuto questa Susanna. So solo che un giorno disse a me e mia sorella che saremmo andati a Eurodisney in camper e con noi sarebbero venute Susanna e la figlia Valentina. E ok :) Andammo tutti insieme appassionatamente. Oggi Valentina è rimasta da sola, Susanna è morta qualche anno fa.

Ci sono poi Wendy e Len, una coppia di pensionati britannici che anni fa aprirono la loro splendida casa a me e una mia amica per una vacanza studio. Ho bellissimi ricordi di quel viaggio a Londra, avevo finito seconda media, in inglese sapevo dire solo one two three I love you e The Beatles. NOn capivo nulla di cosa mi dicessero :) Infatti ricordo che un giorno tirava un vento incredibile e pioveva a dirotto, Len arrivo da me e Ester in camera e ci disse qualcosa in inglese. Ci guardammo entrambi con lo sguardo vuoto. Non capimmo nulla, Ester corse a prendere il dizionario ma io intervenni pronto con un YES secco. E Len sorrise e disse "Ok, we go guys!"
No aspe ... we go dove che piove? "we go, we go" si ma dove? Guidò per circa 20 minuti poi ci fece scendere, in mezzo al diluvio, e si inerpicò su per una collina. Camminammo un tempo indefinito sotto il freddo e il gelo per arrivare poi a vedere, da questa collina, una cava di marmo sulla collina antistante a forma di cavallo bianco. :) UN freddo polare pr vedere sta cazzata :P Ester mi odia ancora adesso per sta cosa, anzi se leggi palesati e batti un colpo che so che ci sei :)

Proseguendo nel viaggio della mente ci sono poi Manu e Agnés che mi ospitarono in Francia per 3 anni, quando arrivai la loro piccola Jade aveva 3 mesi quando me ne andai aveva 3 anni e mezzo. Praticamente per quel periodo avevo una sorella in più. E ancora oggi la sento sempre volentieri.

Poi qui da casa mia passarono, nell'ordine: Pierre, ragazzo francese in scambio qui da noi. Un figo mai più finito che mia sorella spiava dalla serratura di camera mia mentre si cambiava :) Poi arrivo Fabiana, una ragazza boliviana. Povera lei l'ho fatta schiantare in auto nel mio primo grave e per fortuna unico incidente d'auto. Nulla era successo a noi se non uno spavento enorme. Oggi lei vive in Bolivia e fa la designer. La sento su fb ogni tanto. Infine, per ben un anno, a casa mia soggiornò Julia. Lei era tedesca ed è l'unica con la quale io abbia legato davvero poco. E mi dispiace a dire il vero. Ma non tutti i caratteri sono fatti per andare d'accordo, e con Julia purtroppo è stata dura convivere un anno.

Poi ricordo i viaggi in Nord Europa, ospite della mia amica Maria, dove conobbi Anita. Una ragazza norvegese che ricordo gentilissima. Stetti a casa sua per qualche tempo, oggi lei lavora per la televisione noregese, come autrice credo. Nello stesso viaggio non posso non citare Wakanà, una ragazza thailandese che incontrai nell'ostello a Oslo, come due ragazzi napoletani che poi scoprii essere amici di un mio amico qui in Italia. Alla fine il mondo è piccolo.

E più ripercorro sto viaggio nella mente più mi affiorano alla memoria nomi e storie, come la poetessa Costanza della Val Codera, o Alfonso in Germania. Poi ancora Zilli e Barbel e Jurg ... tutte persone che, magari anche solo per cinque minuti, hanno fatto parte della mia vita in maniera indelebile.
E poi ci siete voi, in tempi più recenti, che sebbene per lavoro viaggio meno di un tempo purtroppo, in qulache modo a volte mi avete fatto attraversare l'Italia e parlo di Ale e Lolò, di Mau, di Marco, di Simone, di Yara e della sua amica Arianna, di Dario, di Marco e Bert, di Davide di Costanza, tutti nomi di persone che mi sono care e fate parte, in un modo o nell'altro, della mia vita oggi.

Poi il mio fratellino Giacopo, non mi ricordavo mai il suo nome, se Jacopo o Giacomo e allora decisi di chiamarlo Giacopo. Era il mio fratellino alle hawaii, nel primo viaggio aziendale che feci con mio padre e dove, anche li, conobbi un sacco di gente. Perchè poi li è un po' un'americanata però è vero: io i colleghi di mio padre li sento un po' come una grande famiglia :) E allora devo ricordare pure Daniele, MariaSole e MariaLuce, Antonella, Sanja, Giorgia, Piergiorgio .... uuh quanti nomi. Quanti volti. Quante storie.

Tutte intrecciate. :)

NOn ho mia fatto tardi ner bar di Lisbona o bevuto una birra a Gallway però ho rubato un bicchiere in un bar di Berlino, ho mangiato una Sacher a Vienna, ho navigato sul Tamigi e ballato la Hula-Hula a Maui. Ho preso una limousine a San Francisco e guidato una Bentley a Milano. MI sono ubriacato a Oslo e perso con Valeria per le strade di Monaco (da sobrio lo giuro). Ho suonato il piano a Parigi e spinto un motorino per Madrid :)

Piccoli attima di vita che però mi fanno rendere conto di averla vissuta sta vita. Perchè come disse un tizio il modo peggiore di morire è continuare a vivere senza vivere.

2 commenti:

Marco ha detto...

Un bel viaggio anche per noi che leggiamo. Un bello spunto per riflettere su quanta gente entra ed esce dalla nostra vita a volte senza lasciare traccia altre, invece, lasciando solchi indelebili. Ricordi,esperienze, punti di vista che si intrecciano in un racconto a più mani.
Ricordo di essermici soffermato a pensare mentre una mattina, a Roma, andavo ad un appuntamento in stazione. Ero lì per il corso di formazione per il viaggio in India e, come me, altri ragazzi provenienti un po' da tutta Italia. Ci siamo dati, con alcuni, appuntamento alla banchina della metro e così, mentre camminavo, mi sono immaginato come in un telefilm, con lo schermo diviso in tanti riquadri a mostrare quello che ognuno di noi stava facendo o aveva fatto per essere all'appuntamento. Strade diverse, storie diverse, città diverse, indirizzate tutte verso un'unica meta. Una di quelle persone, ironia della sorte, l'ho salutata a Calcutta. Le ho aperto con il sorriso la porta della Guest House e dato il benvenuto.
E poi penso di non potermi dilungare oltre...Cmq grazie, come sempre, per questi ritagli di vita.

ha detto...

Madonna quanto hai girato nella tua pur breve esistenza.
Se tolgo gli ultimi 10 mesi, ho avuto ben poca fortuna nella vita e pertanto i miei ricordi sono così sbiaditi che a stento ricordo i nomi. Ho invece ben impresso nella mente i volti, le immagini di quando, ragazzo di collegio, ho trascorso le vacanze in Val d’Ayas ad Antognod e lì ho iniziato ad amare la montagna, la scalate alla Testa Grigia con un rumore assordante del vento proveniente dal Monte Rosa ed io tenermi stretto stretto alle cordate.
Lì è iniziato il mio percorso sessuale innamorandomi di quel morettino seduto tre banchi dietro il mio a cui mandavo bigliettini con scritto TI AMO e per questo fui cacciato dal collegio.
La naja la ricordo volentieri: furono le prime docce, i primi paragoni, i primi sguardi indiscreti seppur seminnocenti sul corpo degli altri (magari più armonioso del mio). Ho messo su fb le foto di quel periodo ma non ho avuto , per ora, la fortuna di trovar nessuno. Dove saranno? bohhhh me lo chiedo spesso: chissà quanti sono ancora vivi di quella baldraccosa compagnia tutto osteria e armeria!!!!
Poi nella mia mente c’è il vuoto assoluto: le dolorose vicende di famiglia, l’isolamento dagli amici e solo casa e lavoro.
Ora no…..e qui tiro in ballo i viaggi fatti in questi mesi che mi hanno portato oltre a qualche inconveniente (furti) anche belle esperienze di divertimento, a conoscenze lampo quali Omar e Paolo a Praga (che bello sentir parlare italiano, girarsi, dare la mano ed andare a pranzo assieme) ed ad incontri con persone cui mi sono affezionato in modo tremendamente bello: MirkoS, Bert, Davide, a scambi di mail, di battute ,spiritose e non, con persone con cui spero ardentemente di poter abbracciare: il mio primo amico virtuale Gigi, Ale, Lolò, Marco di Bollate, Marco di Bari, Gianpy etc…
Temo che qualcuno abbia avuto qualche remora nei miei confronti in quanto ho mentito sull’età, lo capisco e me ne dispiaccio tantissimo.
Grazie Davide per quel caffè bevuto in piazza San Carlo, per quel pochissimo tempo trascorso assieme, ma che porterò sempre nel cuore come ricordo di quel biondino tutto riccioluto conosciuto a Torino.

Scusa la lungaggine, ma era sentito questo intervento :D:D