Nota bene:

Mi piace scrivere cose a caso. E mangiare la nutella con i grissini direttamente dal barattolo.

domenica 4 marzo 2012

Sullo sfogo e sui giovani d'oggi

Oggi mi devo sfogare, è necessario.
Partiamo dal pricincipo ovvero presentare i miei esimii "colleghi": abbiamo l'attivista no-tav, il mezzo matto in cura psicologica con depressione semicronica e la neolaureata sfaticata che "8 ore al giorno sono troppe, bisogna anche riposarsi nella vita".

Questi tre simpatici individui vivono sulla luna, non si rendono conto di dove sono, cosa fanno e non conoscono il significato di diverse parole quali "professionalità", "accoglienza", "orario di lavoro".

Breve flashback necessario per contestualizzare il mio sfogo: circa 5 mesi fa il mio capo mi convoca per un incontro. In tale incontro mi spiega che, con l'aiuto finanziario di una fondazione, il nostro centro ha deciso di prendere in gestione due uffici turistici in alta valle per promuovere meglio il nostro territorio e il nostro sistema museale e, brutalmente, per fare cassa vendendo all'interno di questi uffici (oltre a tutto il nostro materiale edito) ski-pass per la stagione invernale delle tre stazioni sciistiche della nostra valle. Mi chiede se sono disposto a seguire questo progetto ed a affiancare e aiutare le due fanciulle che in questi due uffici avrebbero dovuto lavorare. Io ovviamente accetto. Nella mia mentalità a un lavoro non si dice mai di no. Successivametne si aggiunge il mezzo matto che necessita di "affrontare gradualmente un contatto con il pubblico al fine della reintegrazione completa nel sistema sociale". E va bene, basta che non dia di testa mentre sto in ufficio con lui.

Ora: lavorare in un ufficio turistico non richiede chissà quale competenza o specificità. Certo bisogna conoscere il territorio, bisogna sapere qualche lingua (almeno francese e inglese) e bisogna certamente avere una certa qual predisposizione per il contatto con il pubblico.
Parliamoci chiaro: a queste due è stata offerta una possibilità di lavoro, inizialmente per 4 mesi, in un ambiente bello, pagato normalmente con contributi a posto, con una relativa possibilità di autogestione. Non certo un lavoro in miniera. Poi certo avendo le casse ski-pass veniva richiesta l'apertura dell'ufficio alle 8 anzichè 8.30 o 9 come gli altri nostri uffici. L'orario ufficiale è dalle 8 alle 15 con pausa pranzo di 30 minuti. Non un lavoraccio.
Eppure le due fanciulle non sono minimamente in grado di poter stare da sole o cavarsela. Nemmeno nelle cose minime. Hanno entrambe la sindrome tutta italiana del "a me questo non compete non ce l'ho nel contratto".

Nemmeno nel mio contratto è scritto che devo lavare e pulire il mio ufficio ma quando vedo che è da fare, in casi eccezionali, lo faccio. E questo perchè so benissimo che abbiamo due donne delle pulizie, che fanno benissimo il loro lavoro, ma sono solamente in due e si occupano di 13 siti differenti. E' chiaro che d'inverno, con scarpe sporche e bagnate un pavimento si sporca e mi sembra altrettanto chiaro che passare uno straccio prima di andare via non è un'impresa impossibile. Cosi come passare una scopa una volta ogni tanto davanti all'ingresso se vedi che il sale antigelo è tutto ammucchiato.

Stesso identico discorso vale per l'orario di ingresso e uscita: spesso e volentieri arrivano 10 o 15 minuti dopo a lavoro ma cascasse il mondo alle 15 devono andarsene. Non è loro chiaro che le 15.00 è l'orario di chiusura dell'ufficio al pubblico, che i conti e la documentazione relativa alla chiusura va compilata dopo tale orario e quindi, necessariamente, tu sei libero verso le 15.20 circa. Ieri l'attivista no-tav ha deciso di andarsene alle 13.30, senza dire niente a nessuno, perchè doveva andare alla manifestazione no-tav. E questa spiegazione le è sembrata sufficiente. Anzi si è arrabbiata molto con noi che invece ci siamo (parole sue) "piegati al sistema e ce lo facciamo mettere in culo da Monti, con la vaselina ma sempre in culo ce lo mette".

Quell'altra, la neolaureata, invece l'altro giorno alla mia richiesta di mandarmi via mail i file relativi ai passaggi mi ha risposto che "oggi non ho molta voglia perchè devo mettere a posto i conteggi delle ultime settimane, lo faccio per lunedi e te lo mando ok?", no non è ok neanche un po'. Che risposta è "non ho voglia" ?

Io sono convinto che queste non abbiano la minima idea di cosa voglia dire lavorare: vi è stato offerto un posto di lavoro decente in un periodo di merda, è vero che il contratto iniziale era per quattro mesi ma sapevano benissimo che si sarebbe allungata l'esperienza, come infatti avverrà ma non con loro. Gli uffici hanno registrato buoni passaggi e buone vendite e verranno mantenuti aperti per tutta la stagione estiva e la prossima invernale. Ma loro due saranno sostituite. Hanno gettato letteralmente al culo un posto di lavoro. E la cosa peggiore è che se la ridono. Io non capisco cosa abbiano nel cervello.
Una volta era troppa la curiosità e ho chiesto a una di loro se non le desse fastidio che il contratto non le venisse rinnovato. Mi ha risposto che per fortuna lei non ha bisogno di questo lavoro. Allora parliamoci chiaro, perchè la conosco lei e la sua famiglia e so che possibilità economiche hanno, pure io volendo potrei non lavorare nel senso che potrei rimanere a casa di mio padre, mi verrebbe dato pranzo e cena e voilà, vivo pure io. Ma non ci si può accontentare di questo. La famiglia di qesta fanciulla in questione è una famiglia normale, ne ricca ne povera, certo che puoi continuare a farti mantenere da mamma e papà ma hai 22 anni porca miseria, avrai un desiderio, un sogno nella tua schifosa e inutile vita? Che non sia solo quello di bloccare l'autostrada che mi fa piacere che tu abbia degli ideali, che tu voglia difendere la tua terra per un futuro migliore ok ... possiamo discutere sui metodi utilizzati ma vabbè ok è un tuo desiderio e mi sta bene ma la vita è altro. E' facile farlo se poi torni a casa e c'è mamma che ti lava tutto e papà che ti paga la benzina. Ripeto, anche io in una teoria assoluta potrei farmi pagare la benzina da mio padre, perchè grazie al cielo economicamente potremmo permettercelo a livello famliare ma non lo faccio per principio. E non da adesso ma da quando avevo 19 anni. Le mie spese me le affronto da me, l'università, la macchina, i vestiti, le uscite, e partecipo alle spese di casa quali utenze, bollette, mutui etc. E come me fa mia sorella. Siamo migliori di altri? Forse si, ma è perchè siamo stati educati così, se vuoi una cosa te la guadagni. E poi è una questione di un minimo di orgoglio.
La tristezza è che i discorsi genarilisti del "i giovani oggi non hanno più voglia di fare sacrifici" è in gran parte troppo vera. A queste due pesa troppo lavorare la domenica, pesa troppo alzarsi rpesto la mattina, pesa troppo tutto ... e mica vanno a spaccare carbone in miniera ma vengono in un ufficio sedute a una scrivania a dare informazioni su quale ristorante della zona è meglio per una polenta come si deve. Capite??

Sono contento che non ci saranno più loro due, perchè sono convinto che di ragazzi disposti a lavorare sul serio ce ne sono e quel posto deve andare a loro. Ecco l'ho detto. Amen fratelli!




1 commento:

ha detto...

Sai Davide, tante volte mi chiedo se i commenti sono ben accetti nei blog che seguo e a cui mi piace dare un contributo.

Il motivo? Lo accenni in questo post: perchè mi rivolgo ad un pubbligo giovane (potrebbero essere figli se non nipoti); behh ho avuto l'onore e la fortuna di conoscerti e so perfettamente che potresti benissimo fare una vita decente alle spese del tuo papà. Invece no: ma come te non ce ne sono molti, anzi direi siete in grande minoranza.
Ti meravigli del comportamento delle colleghe. Io no.

Perchè? Perchè purtroppo hanno già tutto dalla vita, a loro manca il desiderio di affermarsi facendo i sacrifici che accenni (si lavora pure la domenica).

Forse, anzi senza forse, tu sei diventato adulto per motivi familiari prima del dovuto.

Ma un domani che faranno le tue "colleghe"?
Saranno delle fallite seppur con tanto di laurea perchè quel titolo sarà carta straccia e si prenderanno un calcio in culo con vasellina o meno non solo dal governo Monti ma da tutti i governi. Poi quella battuta stupida "piegati al sistema" ma che cazzo significa? Siamo noi il sistema purtroppo.