Nota bene:

Mi piace scrivere cose a caso. E mangiare la nutella con i grissini direttamente dal barattolo.

mercoledì 22 agosto 2012

Call me maybe

Non scrivo da tantissimo tempo lo so.
Avete ragione scusate. Semplicemente non avevo voglia di scrivere e quindi non l'ho fatto.

Come posso aggiornarvi sulla mia vita? Beh va tutto benissimo, ho passato delle vacanze stupende con il ragazzo che amo, con amici fantastici all'insegna del relax.

Questo post non ha uno scopo preciso, solo quello di postare alcuni video idioti e cretini e simpatici di quella che è un po' stata la colonna sonora di quest'estate :)


Sono tutti uguali con la medesima canzone, cambiano solamente i video. Il primo qui sotto ha un tasso di frociaggine prossimo al 150%. Al min 2.10 potete scoppiare a ridere, è consentito.


Questo invece è molto simpatico. Si sono impegnati, sono carucci entrambi e fanno ridere.

Questo serve a dimostrare che se siete ricchi, giovani e carini divertirsi è molto facile :P

Questo invece va guardato solo nelle seguenti parti: min 1.27 perchè si- min 2.05 (solo per la ridicolaggine del ciuffo) - min 2.16 perchè di nuovo si. Il resto potete saltarlo a piè pari.



Quando guardo video simili mi chiedo perchè non ho fatto la popstar e perchè non ho amici cosi idioti pure io. Chi volesse prestarsi si faccia vivo e giriamo qualche cazzata ensemble. Si richiede capacità minima di utilizzo di programmi di montaggio etc perchè io so negato e non lo so fare.


La verità è che questo post è dedicato a Mickey Cyrus per ovvie ragioni melodiche e serve a ricordarmi che in vacanza sono stato proprio bene per la gente che ho incontrato e che reincontrerò spero sempre piu spesso. E che sono fortunato, tanto, a dividere tutto questo con un ragazzo speciale. Ecco si questo post serviva a dire questo: che sono felice in questo periodo :)

martedì 5 giugno 2012

Sul come riuscire a far dire per forza di si

Si si lo so scusatemi. Sono sparito. Chiedo perdono ma a me il caldo indispone. Non lo sopporto proprio, inizio a vedermi brutto, sempre affannato, sudato, accaldato. Con la faccia rossa.
Poi stamattina non avevo più calze. Cioè nemmeno più una. Non avevo più un paio di calzini corti e bassi, estivi, da mettermi. Siamo dovuti andarli a comprare io e Ben per poterci mettere qualcosa :)

Ad ogni modo forse qualcuno di voi l'ha già visto su twitter ma volevo riproporre anche qui un video speciale. CIoè non è speciale il video in se che è un insieme di pixel in movimento come altri milioni di video al mondo. E' speciale il messaggio che passa. E come si fa a dire di no dopo una cosa del genere?

 

Io mi auguro che lei, un minimo anche poco poco, un po' se l'aspettasse. :)

E ora per rompere un po' tutto questo romanticismo un video brutto, ma brutto ma cosi brutto che vi farà ridere.Almeno credo. Cioè no in effetti non fa ridere, non c'è proprio nulla da ridere. Però vi verrà da ridere. Perchè la vita va presa cosi, con filosofia.


 

Il gatto in questione era il gatto del signore biondo nel video dall'improbabile camicia a fantasia. Per doere di cronaca vi informo che il gatto è morto investito da un'auto e, solo dopo, il propietario ha deciso di farlo imbalsamere e trasformarlo in eligatto o miciocottero che dir si voglia.
Ovviamente gli animalisti hanno avuto parecchio da ridirema il signora non ha violato nessuna legge, se non quella del buongusto con quell'improbabile camicia.

A la prochaine mes chéres.


lunedì 28 maggio 2012

Su quella volta che non mi hanno dato un camerino con un cesto di pere fresche del Nicaragua raccolte in giornata

Quest'oggi son stato ospite in tivvù. No non ero ospite di GossipTv e non c'era Pamela Prati ad intervistarmi per uno special sulla mia vita sentimentale.

Ma andiamo con ordine: che ci faceva -IlDave- in televisione?

Ero li per una trasmissione che presentava la mia cittadina, quelle baracconate tipo "Domenica del villaggio" dove si presentano i prodotti tipici, le donne son vestiti con improbabili costumi Ottocenteschi e gli uomini fan vedere come si tira su il vino. Ecco. In mezzo a sto tran tran c'ero che avrei dovuto parlare dei monumenti splendidi della Città e del volontariato culturale come mezzo di valorizzazione del patrimonio storico-artistico.

Ore16.00: sono davanti agli studi. Assieme a me una nutrita folla di vecchie carampane che riempono lo spazio antistante lo studio. Attendo in un angolo che il sindaco arrivi per poter entrare in studio con lei. Una attempata signora mi nota e mi domanda: "Ma lei fa parte del pubblico? perchè io non l0ho mia vista e ci sono sempre ... è nuovo forse?". Le rispondo cordialmente che non sono li con il pubblico. Non demorde e controbatte: "Allora è il nuovo cameraman vero?". No signora non sono nemmeno il cameraman, sono qui come ospite della trasmissione. SBABAMM. Non l'avessi mai detto. Si è voltata e ... "Lui è uno degli ospiti, andrà in televisione" grida verso le amiche. In 3 secondi netti ho 20 occhi addosso (e una quindicina di cataratte mal contate) e gente che mi scatta foto.


Ore 16.30: giunge il sindaco ed entriamo, finalmente, in studio. Ci accoglie la simpatica Barbara, assistente di studio. Ci mostra cosa dovremmo dire, dove dovremmo posizionarci. Ci spiega la faccenda delle lucine rosse in camera. Poi ci manda a microfonarci. Allora li dentro i giovani sotto i 60 anni si contavano sulle dita di una mano, per l'esattezza eravamo io, i due cameraman e la coppia di ballerini. Ora la Barbara mi affida a un cameraman per microfonarmi. Lui serissimo mi dice subito "togliti la camicia". Ma non puoi microfonarmi cosi? "No il cavo è troppo lungo e devo scocciare tutto addosso.

Risultato avevo circa 3 metri di filo arrotolato dalla vita in su! Boh.

Ore17.00: inizia la trasmissione. Un circo praticamente, una pagliacciata via l'altra. Finalmente arriva il mio momento. Ero abbastanza tranquillo perchè avevamo concordato le domande in precedenza e avevo un mio discorso chiaro da fare in mente, anche perchè avevo solo 3 minuti. Ma la bastarda cambia domanda. ?!?! Capite? vabbè niente panico, rispondo come posso e voilà. La mia intervista è l'ultima del blocco quindi dopo di me viene lanciata la pubblicità.

Ore 17.20 circa: mentre c'è la pubbblicità il pubblico si alza. Due tizie vengono da me e mi fanno complimenti su come sono stato bravo e come ho detto bene le cose e sulla dizione da film e mille altre robe e poi concludono dicendomi "Noi la seguiamo sempre, possiamo farci una foto?"

Vi giuro non sapevo se ridere o piangere :) Ancora adesso sto cercando di capire per chi mi hanno scambiato. Boh!

Tutto il circo li prosegue fino alle 19.00 quando finalmente sulle note di

finalmente si conclude il tutto. Torno nello stanzino con il mio amico cameraman a togliere i 20 metri di microfono con cui mi ha mummificato, saluto la conduttrice (donna fine ed elegante davvero, in confronto Bambola Ramona sembra un'insegnante di BOn Ton) e me ne vado. Appena fuori da li ho iniziato a ridere come un cretino e ho chiamato Ben che non vedeva l'ora di sentirmi raccontare tutte ste cagate qui.

Vabbè dai alla fine anche st'esperienza è fatta :) La prossima volta però esigo un camerino con un cesto di pere del Nicaragua raccolte in giornata e un divano color tortora.


Qui ero appena stato microfonato e ancora non mi avevano tolto il telefono
 quindi potevo fare foto :)




giovedì 24 maggio 2012

Sull'importanza dei sogni

La verità è che a questo mondo l'anima gemella è una sola. E la verità è che io l'ho già trovata, un po' più di quattro anni fa.
Ora come tutti sapete l'ultimo periodo è stato un po' cosi, non semplicissimo. Ma, come diceva qualcuno, l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio no? Ecco in effetti se non si riesce a fare a meno di una persona per star bene significa semplicemente che non si può far a meno di quella persona per star bene.

Quella che sto per raccontarvi è la storia un grande amore: una storia vera. La storia di un amore che è sincero e complicato. Perchè l'amore non è una cosa semplice. O forse si, siamo noi che complichiamo tutto. Ad ogni modo iniziò tutto il 12 marzo 2008 su una panchina di fronte al Politecnico di Torino. Più conoscevo Ben più capivo che era speciale per me e avrei voluto passare con lui sempre più tempo. E più questo tempo passava più tutto era reale. Sono successe mille cose: coming out, viaggi, pianti e litigate, serate tranquille, regali, sguardi, sorrisi, spettacoli, sesso, tanto amore, amore e sesso insieme, semi conoscenza dei genitori e via dicendo.

Poi queste cose ti travolgono, a volte ti spaventano, ti spiazzano. Non riesci a starci dietro.
Ma la verità è che a questo mondo l'anima gemella è una sola.

La storia di questo grande amore non è finita, come forse il post precedente avrebbe potuto far pensare. Io stesso in alcuni momenti ci avevo creduto. La storia continua, più forte di prima, meglio di prima. Più sincera di prima.

Io son convinto che ognuno di noi per star bene deve cercare un proprio equilibrio, quando si è soli è più semplice trovarlo. In due si complica un po' perchè i pesi sono doppi, e l'equilibrio una volta trovato è per definizione precario, va ricercato continuamente e continuamente e continuamente.

Penserete che siamo dei pazzi, che non sappiamo cosa stiamo facendo, penserete che vi abbiamo sfracassato le palle a tutti con sto tira e molla. Con tutte le lacrime e il dolore che abbiamo provato. Penserete che siamo senza speranza, che tra sei mesi saremo punto e a capo.

Cari lettori, amici e non, pensate quel che più vi pare :) A noi non ce ne frega proprio nulla. Perche la verità è che a questo mondo l'anima gemella è una sola e noi la nostra l'abbiamo trovata.
I sogni sono importanti, fondamentali. Danno speranza e prospettive, illusorie forse ma necessarie per porsi obiettivi. Il nostro sogno continuamo a viverlo con la speranza che duri per sempre. La realtà è che ci amiamo adesso, ed  è questo quel che conta.

Innamoratevi perchè basta un bacio a compensare tutti i pianti che vi fate.


mercoledì 16 maggio 2012

Sull'importanza dei sogni

I sogni sono importanti. Molto importanti. Servono
Per darsi obiettivi e porre mete e vivere con delle finalità. Ieri, in poco più di un'ora, tutti i miei sogni sono stati rotti, infranti e calpestati. E io non lo merito. Non mi merito un trattamento come quello che mi é stato riservato. Non mi merito le bugie e gli inganni che mi sono stati detti. Non mi merito nemmeno sentirmi dire "te lo devo". Non sono certo una persona perfetta e ho limiti e difetti come tutti, pero sono una bella persona e merito di essere sereno e felice. Ora non lo sono, e non so per quanto tempo. Tutte le mie prospettive di vita sono cambiate, avevo preso scelte che ora devo rivedere e cambiare perché al momento attuale non hanno più senso. Avevo, e ho, bisogno di aiuto e di conforto, di accrescere la mia autostima. Ma nessuno intorno a me ora può aiutarmi. E mi sento davvero solo, gli amici si ci sono ma non é la stessa cosa.

Mi sento male pensare che per quattro anni non ho contato nulla, ero solo uno dei tanti. Io dopo quello che ho vissuto non potrò mai dimenticare. Non é vero che il tempo rimargina tutte le ferite: l ho già provato. Il tempo insegna solo ad accettarle e a conviverci ma certe ferite rimangono aperte e dolorose per sempre. Quella fattami ieri è una di queste: non riuscirò mai a dimenticarla potrò solamente imparare a conviver con la nuova realtà. Una realtà che non mi piace ma che non può essere modificata, purtroppo. Il filo era troppo teso e non aveva senso continuare a mantenerlo integro.

In questo momento la mia testa è bombardata da idee e pensieri contrastanti. Non so cosa pensare, non so cosa fare. MI sto trattenendo in maniera fortissima dal scrivergli. La tentazione di sapere anche solo come sta è estrema. E il fatto che lui non me lo chieda mi fa star male, e non so se mi scriverà mai più. Certo è stranissimo non sentirlo più del tutto dopo quattro anni in cui l'ho sentito ogni singolo giorno della mia esistenza.  Al tempo stesso so che vorrei fargli del male fisico, ma non ne sono capace. Non sono io. Io sono cosi ingenuo da preoccuparmi per lui anche quando non è assolutamente necessario. 
Ogni volta che giro la testa in camera mia c'è qualcosa di suo: vorrei levare tutto, chiudere tutto in uno scatolone. Poi mi rendo conto che svuoterei la stanza perchè l'80 per cento di questa roba è sua. MI rendo conto che non avrei più la mia vita.
NOn so nemmeno quanto e se sia giusto restiturgli le sue cose, e se sia il caso di richiedergli le mie.
Oggi per la prima volta ho fatto la spesa e, senza quasi pensarci, stavo mettendo delle lasagne nel carrello. Ma io non le voglio, era un gesto inconsapevole. Erano per lui ... non dovrò più comprarle.
Scrivere queste cose qui in parte mi serve per quando le leggerò, in parte so che le leggerà lui (almeno credo) e in parte so che non sto scrivendo tutto quello che vorrei davvero scrivere.
Una cosa è certa, mia sorella quest'estate volerà in Portogallo con una sua amica. Erano dei biglietti che avevo preso io ma che ... dovevano essere una sorpresa. Non sapevo se tirarli fuori o meno, non sapevo se la sua preparazione per la laurea avrebbe lasciato il tempo necessario. Ormai ho risolto, non servono più. Non a me quanto meno.

L'unico augurio che posso farti, Ben, è di trovare la felicità e la serenità che ti meriti per poter tornare a essere la bella persona di un tempo. Senza di me.

La nostra strada insieme si è conclusa in un modo brutto e che io non mi meritavo. Ma è andata cosi ... mi rialzerò e andrò avanti, con qualche lacrima in più agli occhi e una spina di più nel cuore.

 

P.S.: scusate se ho disattivato i commenti ma non ho voglia di leggere ne compatimenti verso di me ne accuse o insulti verso di lui. Questo post non serve per insultare nessuno, servirà a me tra qualche tempo per "ricordare" i miei pensieri a caldo.

martedì 8 maggio 2012

Sui momenti di down

Sono tendenzialmente ottimista, chi mi conosce lo Sa. Ma ci sono momenti in cui proprio non riesco a essere
Sereno ... E senza apparente motivo. Tipo stasera non ho particolari motivi per essere triste ... Eppure lo sono. Sto depresso, malinconico. Domani mi passera probabilmente Peró ... Boh forse avrei voluto qualche approvazione, conforto e riconoscimento da qualcuno che pero non sono arrivati.

Buona notte amici di blog

lunedì 30 aprile 2012

Sui neon blu e il loro utilizzo nell'arredo da interni

Si è vero. Si si lo so, avete ragione è vero. E' parecchio che non scrivo. No non c'è un perchè. Semplicemente non mi andava di scrivere, non mi ricordavo di farlo. Come? Se sto male?? No no in sto periodo sto anche abbastanza bene insomma, nella media ecco. E' solo che proprio non avevo nulla da dire. Ma nulla.

E pure adesso eh, non ho argomenti da post. Zero, nada, nisba. Sarà la crisi, boh. Fatto sta che non ho nulla da dire.

Cioè una cosa ci sarebbe ma è un tema che mi piglia male e non mi va di affrontare ora.

Però vorrei lanciare un sondaggio, anzi più che un sondaggio è una domanda semplice: cosa ne pensate dei neon blu? Voi li mettereste in camera da letto? Rispondetemi senza pregiudizi: dite francamente e sinceramente cosa ne pensate cosicchè io e Ben possiamo leggere e risposte e valutare il da farsi. NOn vi influenzerò su chi pensa cosa per non sviare i vostri pensieri.

Ciao belli


giovedì 5 aprile 2012

Sul come nasce un esperimento narrativo

 Poco tempo fa il mio amico Marco mi scrisse su faccialibro un semplicissimo "write something" in bacheca.
Una frase che non aveva nessun senso se non quello di scrivere qualcosa laddove era scritto "scrivi qualcosa". Ebbene io l'ho preso alla lettera e ho iniziato a scrivere, lui ha risposto. E da li è nata una storiella, tutt'ora non conclusa. Per giunta il tutto è stato fatto in inglese.
La cosa divertente sta nel fatto che non eravamo a conoscenza di come l'altro facesse evolvere la storia. Un esercizio stilistico di fantasia e creatività pura che ha portato a questo che vedete qui sotto. L'inglese potrebbe essere non  corretto :) (anzi non lo è di sicuro!)
Marco: write something ...
Davide: Once upon a time .... (to be continued)
M: In a far far far away land called "FartherLand" there was a shy guy u always dress glasses as white as his skin was...

D: but a very cold day of winter he lost his glasses on the snow. Oh the poor guy was so sad ....

M: ...That wes his favorite pair of glasses. He made it himself using the same stone of the ancient temple he took care everyday of his life. It was the temple of the "Artness" and he was the major priest of that; the "Illuminate guy" this was the way all the people called him. He had great power. He could make the world a better place using the "power of beauty" that was in his eyes...But he was to shy to show them. But nobody can escape from his own destiny, neither the illuminated guy...Maybe this is why he lost his glasses. Anyway...He was so sad that he run in the forest, the Dark Forest...

D: ... the Dark Forest was the name by which it was called the forest of the village, but in reality this forest at night was lit by millions of stars shining on tops of trees. The highests trees in the human memory history ..


M:  Believe me...Nobody, never in time, had seen something so brilliant and so beautiful. He was astonished. How was it possible that he never noticed a so huge tree before?...And why he never saw how lightly the stars were? Wasn't him the illuminated guy? The guy who has Art in his blood, beauty in his eyes, how?! The bottom forest was freezly scaring...So he decided to climb on the tree..To arrive on the top of that...To reach those stars..


D: With some difficulty climbed up the tree, but the desire to touch a star was stronger than the effort and gave him the strength to continue his climb.
Once on top of this tall tree he realized that the stars really were .... fireflies.
Millions of fireflies colored the tops of trees and lit up the Dark Forest. The guy knew that the fireflies were not affected ... the risk was to "turn off" the light of the night in the dark forest ...



M: It was even better then any dream he had ever dreamed. He was on the top of the tallest tree in FartherLand, he was sourronded by million of fireflies who danced in the night...And suddenly he noticed that there was no more silence there. A soft wind, blowing, let the leaves moving. From the tree to the endless sky rose up a sound like the one lots of violins made. Drops of dew fell from one leaves to other right down the first one everytime those were shoken by the wind, making, in this way, a great harp composition. It was the best show he had ever seen. Sky was the stage, firflies were the performers and Wind was the conductor of that fashinating natural concert. He was caught by that scene when one of the fireflies come close to his face...Few seconds...and then it run away. The guy followed it with the sight...and was right in that moment that he noticed something, wedge between two branches of that tree, sparkling. Was really shining...

D: He walked slowly and carefully to the mysterious object, paying careful not to fall. Closer he came over the object changes colors. Assumed from time to time in the color of the boy's curiosity. It was getting closer. The fireflies lit up the points in a magical atmosphere. Was now the object of intense light blue, darkened by the night and the fireflies glow. The curiosity to take it was so much like fear ...


M: ...but how a so magical and fashinating object could be danger? He convinced himself that there were no reason to feel so much fear and took that small, round shape, misterious object in his hands. The light blue become istantly white. White like the colour of his glasses. White like the ancient stone in the temple. White like the pure soul of the illuminated guy. It seems weightless. He looked it with couriosity. He was the major priest in the Artness Temple...But he had never saw an object so weird..What was is? What was made for? He start to study it..It was...


D: a container? a box? a shell? he needed help. Dropped down by the tall tree, bringing with them the weird object.
Not knowing where to put it chose for the obvious solution, for this night is up to the Artness Temple. The next morning he summoned the Guardians of Beauty and would show them the white object. But the next morning ...



M ‎...It could be around 5 o' clock something unthinkable happened. The village was still surrounded by a deep silence. People were all sleeping in their beds…all…Except one...It was a little, dirty, frightened child. Nodoby has seen him before. Quite long, straight, black hair. Light blue eyes. He was running through the street of that empty village. The only thing he was searching, in that moment, was a quiet place where took rest, a quick nap. He finally found himself in front of the great temple. He thought could stop behind one of the great, white stone, columns when he noticed that the golden door of the temple was open. He went in and walked faster through the dark, huge rooms of the temple. Accidentally he saw a dirty blanket in eagle. He stopped there and took his rest…

D: When the sun rose the Guardians of Beauty had already received under their doors to convene as soon as possible to reach the Artness Temple. Zenobi, the oldest among the Guardians, had already donned his ocher robe and was preparing to leave his home. But when he approached the door, with great surprise, he heard a chirping of birds in unison ... a sound that colored the air streaks pink and peach ...


M: Zenobi still didn't know was was happening but he was sure that something great was occurring. In the mean time, in the Artness Temple, the Illuminated Guy woke up. He could clearly remember eveything: the fireflies, the three, the music, the colours....THE OBJECT! Where was it? It was the only thing that could confirm that it wasn't just a dream. The night before he left that weird object under a blanket. He ran in the other room...and...found the boy. "WHo are you?" Shouted a bit frightened a bit disappointed. The young guy woke up immediately. He was so scared that started tremble. The IlluGuy felt guilty...He was just a child...so he went in front of him...and gave him a hand with a big smile. The boy took his hands and stood up...then the priest covered the boy with the blancket and took the object. "It has the same colour of your eyes..." Said the child. The priest stopped..That boy was the first who saw his eyes without glasses. Zenobi was walking faster. The village was still deep in the silence. Everything seems stopped in time...

mercoledì 4 aprile 2012

Sul sorriso degli occhi azzurri

Prima prende spazio lo sconcerto, l'incredulità. Il pensare che non può essere vero. Subito dopo arriva il rimorso: di non aver fatto abbastanza, di esser venuto poche volte a trovarti, di averti dedicato poco tempo.
Poi, alla fine, la presa di coscienza.

Sei andata via. E lo hai fatto nel modo che vorremmo fare un po' tutti. Dal momento che tutti quanti dobbiamo morire, se mi fosse data la possibilità di scelta, vorrei farlo come hai fatto te. Silenziosamente, tranquillamente, serenamente.

Il vuoto c'è ed è inevitabile però è anche vero che la vita finisce e tu, a 90 anni, hai deciso che la tua era stata fatta. Che era il momento. E cosi dopo pranzo, dopo aver fatto ginnastica al mattino e aver mangiato, ti sei messa a letto come sempre. La differenza è che stavolta non ti sei alzata alle 15.00 come al tuo solito per metterti a lavorare a maglia, sebbene i ferri te li eri già preparati sul tavolino del letto, e sta cosa è troppo bellina davvero.

Ti sei addormentata, per sempre: quasi sorridendo. Con te se ne va via un'altro pezzo della mia vita. Ma la mia vita è in fase di costruzione, tanti pezzi li devo ancora aggiungere. Ora sei con mamma e nonno non so dove. Qualcuno dice in paradiso, qualcuno tra gli angeli, altri in un posto non meglio precisato. Io forse credo più a quest'ultimo. Sei di nuovo con la tua famiglia, a continuare a proteggere noi che siamo rimasti qui. Rimangono i ricordi, quelli nessuno li può strappare o portare via. E io ti voglio ricordare come la mia nonnina che mi preparava acqua, zucchero e limone la sera. Che mi leggeva le fiabe e mi sorrideva con gli occhi azzurri. Stammi bene Nonna, un abbraccio forte forte.

Davide
Davide

mercoledì 28 marzo 2012

Su chi legge fra le righe

"svelto la banca chiude"

Sottolineo la parola SVELTO. Bisogna leggere tra le righe. Ecco :)

lunedì 26 marzo 2012

Sulle RiflessioniLiquide



I fiumi nascono sulle montagne e giungono a valle, nei laghi o nel mare, seguendo il percorso naturale più intelligente, non il più ovvio. 


E se ricominciassimo a progettare seguendo il corso dei fiumi? Nella maniera più intelligente e non più ovvia.

La scienza spiega la natura, l'arte ne trova il significato delle forme. RiflessioniLiquide per un rinnovato sviluppo intelligente e meno ovvio.

sabato 24 marzo 2012

Sulla necessità di lasciare in pace sto pover'uomo

Nota di servizio:

questo blog(ger)partecipa con vivace convizione al progetto DaVinciless Year: un anno senza Leonardo da Vinci per ricordare a tutti che l'arte italiana è anche molto molto altro.

Nel 2013 critici e storici dell'arte cercheranno di parlare il meno possibile di "quello li" e divulgheranno nella maniera più ampia tutti gli altri grandi artisti nostrani da Antonello da Messina fino a Rossella Biscotti.

Ecco servite anche voi lettori, dall'anno prossimo dovrete riferirvi al pittore della Vergine delle Rocce e della Battaglia di Anghiari con l'appellativo "tu sai chi" oppure "quello là dell'Ultima cena" oppure "il tizio del codice".

Tutto chiaro? Grazie a tutti per la collaborazione.

Sui capelli di Cremonini

Sono un paio di giorni che sento, assolutamente per caso, alcune canzoni che per una storia o per l'altra mi riportano ai primi anni del liceo o comunque ai primi anni dell'adolescenza. Un periodo davvero spensierato, era la fine degli anni '90, la crisi ancora non esisteva, anzi ... non si lavorava, l'unico obbligo era quello di andare a scuola che però, per quanto mi riguarda, non mi pesava affatto. Vuoi perchè la mia scuola era super e in pratica erano più i giorni di gite e attività extrascolastiche che non quelli di lezioni frontali, vuoi perchè la mia classe mi piaceva, ad ogni modo mi divertivo parecchio. No lavoro, no money problems, no love problems. E si poteva allegramente saltellare per la strada al ritmo di

Ma quanto è bella sta canzone? Parla davvero della spensieratezza dei giovani. Sapete cosa mi fa capire che il tempo è passato? Cremonini, proprio lui, cioè pure lui all'epoca era un allegro cazzaro con i capelli mezzi rossi e mezzi no (non in questo in video, qui li ha ossigenati biondi) :) Oggi anche lui si è fatto serio, non noioso eh, però serio, cantante maturo.

Chissa magari un giorno pure Scanu si farà serio e cambierà sti capelli con quell'improbabile riga a linea di culo che ha in testa. Boh vedremo.

Erano gli anni dei cd, delle Superga, dei giubbini North-Sails e degli zainetti Eastpak. Andavamo in gita con le macchine foto digitali grandi quanto un micone e con uno schermetto minuscolo. Avevamo le cuffie del lettore cd a cerchietto, ve le ricordate? Oh cavolo se ci penso ora mi sembra passato un secolo .... e invece.
Erano gli anni che tornavi a casa da scuola, pranzavi e poi c'era Dawson's creek. Cavolo sono cresciuto con Dawson io, piangevo assieme a lui quando i suoi si separarono. Difendevo Jen perchè era una persona sincera e, a differenza di quasi tutti, attaccavo quella gran puttana di Joy Potter che in quella serie si era fatta tutti, mancava solo la nonna di Jen, forse.

Erano gli anni di Puttana, puttana, puttana la maestra! dai non voglio diventare troppo nostalgico, però posto un ultima canzone che mi piaceva un sacco all'epoca, che ricorda i primi amori, i primi baci, le prime cotte da adolescente (io ero innamorato di un mio compagno di classe che a vederlo ora mi chiedo come fosse possibile....bleah).


martedì 20 marzo 2012

Sulla vita in un piccolo villaggio

Quest'oggi ho dedicato la mattinata a delle commissioni che non potevo più rimandare: rinnovo della carta d'identità, ritiro di alcune raccomandate etc ...

Ora, sapete bene, e se non lo sapete ve lo dico, che io "abito" in un piccolo paesino. Abito lo metto tra virgolette perchè in realtà qui ci dormo e basta qualche notte a settimana, ma non vivo davvero questo posto. Non frequento la comunità. Infatti in questi paesini di solito si conoscono tutti, io invece non conosco quasi nessuno perchè non faccio parte della comunità genericamente intesa.
Oggi ho tastato con mano il "disagio" di questa cosa.

Prima tappa all'ufficio postale: ho davanti a me una signora che conosco vagamente di vista ma non so nulla di lei. Mi saluta con un ciao, rispondo con un buongiorno. Subito dopo di me entra un signore anziano, si salutano e mi sacambia per il figlio della signora. Io sorrido e dico che no, non sono il figlio della signora in questione. Lui non demorde e mi chiede come sta mio fratello. Rispondo di non avere fratelli. Se ne fa una ragione e si siede. Entra nel frattempo un'altra anziana e anche lei mi chiede come sta mio fratello, scambiandomi per il figlio della signora. Rispondo la medesima cosa anche a lei. Si fa subito diffidente poichè passo nella sua zona "estranei" e mi gira le spalle.

E' finalmente il mio turno, devo ritirare due raccomandate e pagare un bollettino postale. Compilo il bollettino, da 20 euro. L'impiegato all sportello esordisce con un "guardi so che è da 20 euro però io sono costretto achiedergliene 21.10. Fosse per me andrebbe bene 20, non voglio rubarle nulla ma è la legge che lo prevede". Io lo guardo stralunato dicendo che so benissimo che avrei dovuto pagare i costi di commissione, e lui si scusa nuovamente dicendmi che è la procedura e bla bla

Me ne vado pensando che gente srana esiste in sto posto. Boh. Vado a fare a sto punto le fototessere dal fotografo, entro deciso ne negozio e scopro che non è il negozio di un fotografo ma di oggetti casalinghi (l'esterno però non era cambiato). Riconosco però la moglie del fotografo, le chiedo dove fosse andato il marito. Mi risponde che orami da due anni il negozio si è spostato di fornte all'ufficio postale. Ah si? E prima io non l'avevo visto ?? Boh ok saluto e torno indietro, trovo il negozio, entro e attendo il mio turno. Nel frattempo entra anche la signora di prima della posta, quella che credevano mia madre. La saluto e lei attacca bottone chiedendomi come stessero i miei e se mi ricordassi di lei. Che lei da piccolino mi salutava sempre e bla bla...

Ora io abito in questo posto da 10 anni, per cui ne avevo già 15 quando sono arrivato e non credo sembrassi proprio piccolino. E cmq i "miei" non esistono, al massimo esiste  mio padre.  Insiste dicendomi che ci portava sempre il pane a casa, le rispondo che non ci siamo mai fatti portare il pane a casa, e che a casa mia qui stiamo pochissimo. Allora lei sfodera tutte le sue conoscenze e mi dice "ma non abitate nella villa dopo il ponte? La casa bianca di legno con il giardino davanti?" Si si abitiamo proprio li in effetti. "Tuo papà ha una macchina blu no?" Si in effetti si. "E allora siete proprio voi, vi portavo il pane tutti i giorni quando lavoravo dalla panettiera.

Boh, appena arrivato a casa chiedo a mio padre e anche lui mi conferma che non ci siamo mai fatti portare il pane a domicilio. Mah.

Ad ongni modo faccio ste fototessere e vado in comune a rinnovare la carta d'identità. L'impiegata comunale mi saluta con un caloroso "ciao Davide, da quanto tempo!" Io questa non so chi sia,ma vedo sul suo badge il nome Arianna e allora rispondo con "Buongiorno Arianna". Le dico che devo rinnovare il documento e mi fa compilare i moduli. Mi chiede come stanno i miei. Aaaah ma è 'na fissa. Ma non lo sanno in sto paese che siamo orfani? Mi chiede addirittura se mia madre insegna sempre a Rivoli.

Che cosa??? Ma quando mai? Ma chi... m cosa...ma che? a parte che mia mamma faceva l'infermiera a Torino e cmq quassu non l'hanno proprio mia vista. Quando ci siamo trasferiti qui ero orfano già da almeno dieci anni. Boh.
Le dico che mia mamma non ha mai insegnato e che cmq avevo fretta e dovevo solo fare il documento.
Mi chiede se lasciare la dicitura studente oppure scrivere cameriere. Le chiedo perchè avrebbe dovuto scrivere cameriere visot che io non sono un cameriere. Lei mi dice che era convinta lavorassi in un ristorante della bassa valle.. A quel punto mi chiedo come sia possibile essere cosi sconosciuti in un posto dove vivo da 10 anni. Boh.

Ci sono rimasto male.

lunedì 19 marzo 2012

Sul funeral party e ciò che ne resta

Il mezzanino ovale con il lucernaio a costoloni del Sanpaolesi
 Ieri a Torino c'è stato il Funeral party della galleria sabauda. Un evento tristissimo. La chiusura, pare definitiva, della pinacoteca che meglio di tutte le altre rappresenta la storia della nostra nazione perchè evoluzione delle collezioni dinastiche dei Savoia.
Fino a ieri, 18 marzo 2012, la Galleria Sabauda era ospitata agli ultimi due piani del palazzo del Collegio dei Nobili. Nei piani inferiori trova posto invece il ben più celebre museo egizio, anch'esso gioiello di casa Savoia. Le dure e severi leggi del mercato impongono però che il museo Egizio si allarghi, si espanda, acquisisca nuovi spazi con nuovi allestimenti (sempre del premio Oscar Dante Ferretti che, per l'occasione, ha già ipotizzato una ricostruzione di ambienti con tanto di Nilo all'interno). Poco importa se questi nuovi spazi vadano a discapito di una collezione di quadri unica al mondo per la storia che rappresenta, poco importa se l'ampliamento deve eliminare un allestimento storico, quello dell'architetto Sanpaolesi con il suo mezzanino ovale che apriva sul lucernario, realizzato a metà degli anni '50. La storia della museologia e museografia italiana passa da quelle sale ma, ahimè, non fa vendere biglietti a differenza del suggestivo museo egizio. E allora via, si chiude e arrivederci.

Ieri pomeriggio un mesto e raccolto nucleo di persone, tra cui i più importanti esponenti della cultura e della storia dell'arte torinese (professori e docenti universitari, soprintendenti, direttori e curatori museali) e moltissimi studenti, hanno visitato per l'ultima volta, tra sconcerto e amarezza, le sale riordinate da Michela Di Macco diversi anni fa.

Centinaia e centinaia di storici dell'arte, laureatisi a Torino, hanno frequentato, studiato, amato e odiato, preparato esami su quelle sale e quelle tele. Ieri è stata l'ultima volta che si ha avuto accesso all'allestimento Sanpaolesi. Un pochino sono triste, e sono molto arrabbiato.

I figli di Carlo I d'Inghilterra, Anton Van Dyck, Torino, coll. Galleria Sabauda
Vi lascio anche l'immagine di una delle tele che prediligo della Sabauda per la sua natura intima e familiare, un dipinto di Van Dyck che ritrae i tre nipotini della duchessa di Savoia Cristina di Francia. Il quadro le era stato inviato dalla sorella Enrichetta, moglie di Carlo I d'Inghilterra. Praticamente una foto da mettersi nei propri spazi personali per avere sempre i nipotini sotto lo sguardo. E poi adoro l'azzuro lucente dell'abitino del piccolo Giacomo (si sono due maschietti e una femminuccia ma agghindati alla maniera dell'epoca, non proprio virile).


Sulla bellezza di averti come padre

Da piccolino ti facevo sempre i lavoretti a scuola. Quegli oggetti orrendi fatti con le mollette di legno e il vinavil che tu non hai mai avuto il coraggio di buttare. E infatti ancora oggi sono li in quella stanza degli orrori dove si accumulano le cose vecchie ma alle quali teniamo: la tavernetta!

Poi crescendo non ti ho più fatto molti regali in questo giorno che è la tua festa. Ma quest'anno, all'alba dei miei 26 anni, ho deciso che si, qualcosa devo regalarti. Perchè se oggi mi piace essere la persona che sono lo devo in gran parte a te che mi hai fatto cresciuto e educato a essere la miglior persona possibile. E solo oggi posso capire e comprendere le tante difficiltà che hai avuto nel far crescere da solo me e Ila. Eppure io non mi sono mai accorto di queste difficoltà e sono sempre stato un bambino felice, sereno, contento e fortunato. E tutto questo grazie a te che sei un papà stupendo.

Tu mi hai insegnato ad andare in bici, a sciare, a fare il risotto buono, a rispettare i vecchi perchè un giorno pure io sarò cosi, ad amare le  differenze e non farle diventare uguaglianze perchè il bello sta proprio nella diversità. Mi hai insegnato a a cambiare l'olio alla macchina e a divertirmi come un bimbo anche da grande. A inseguire le mie passioni e a non dimenticare le mie responsabilità.

Mi fai arrabbiare diverse volte, mi innervosisci e spesso non riesco a capirti ma poi mi basta un abbraccio per capire che nessuno al mondo mi vuole il bene che mi vuoi tu. Il mio regalo sarà provare a non deluderti mai e a renderti sempre orgoglioso di me. E dirti che ti voglio bene perchè sei fantastico.
Voglio postare un video in cui mi  ero imbattuto tempo fa: parla in realtà di una ragazza ma il senso non cambia.

mercoledì 14 marzo 2012

Sul condominio più ristrutturato del mondo

Io vivo nel palazzo più ristrutturato al mondo. Non si capisce come o perchè ma in questo condominio, ogni giorno per almeno 4 o 5 ore, si sentono martelli, trapani, betoniere e chi più ne ha più ne metta. Un continuo. Appena finisce uno ne inizia un altro. Ma come diamine è possibile? Ma la crisi colpisce solo al di fuori di questo portone?

Ma poi alle 7.30? Alle 7.30 martellate? Ma siamo pazzi? dovrebbe essere vietato prima delle 8.30 che diamine. E pure nelle prime ore del pomeriggio. E dai sospendi dalle 13 alle 14 e dammi tregua un attimo.

Ora stanno ristrutturando i due negozi sotto, nel basamento. La scorsa settimana hanno invece finalmente finito i lavori al 3 piano: un buco di 45 mq per 7 mesi (dico 7!) di lavori. Io sospetto abbiano rifatto i pavimenti almeno 4 volte. Sentivo buttare giù muri ogni giorno e mi chiedevo quanti locali potessero esserci in 45mq. Se tiravano giù tutta la grande muraglia cinese ci impiegavano meno.

Poi temo che finiti i negozi sarà il turno delle facciate interne (quelle esterne già fatte 2 anni fa, assieme alle scale e ai soffitti decorati), poi i tetti. Le due vecchie cieche lesbiche del 4 piano (che saluto) hanno fatto presente durante l'ultima assemblea che presto sarebbero partiti i lavori di rifacimento completo del loro alloggio....che ad oggi non sono ancora iniziati. Vuoi vedere che partono esatamente quando finiscono gli altri?? Cosi giusto per allungare un po' i tempi di martellamento e giramento di maroni.

E non mi si venga a fare il discorso-tipo di Fassino, che per chi non lo conoscesse o ricordasse suona più o meno così: "Si cari torinesi, è vero avete il debito pubblico comunale più alto d'Italia ma è un investimento perchè oggi avete una metro, una città pulita, più musei, più servizi, autobus nuovi, e (dulcis in fundo) una percentuale di verde pro-capite per cittadino che è la più alta d'Italia" (tanto per sfatare sto mito di Torino città grigia).

Quindi concludendo: si lo so, sono lavori che alla fine fanno bene, rivalutano tutto l'immobile e bla bla bla però il fastidio di  non poter fare il sonnellino pomeridiano è estremo. ESTREMO!

P.s.: hanno ricominciato or ora. Santi numi.

giovedì 8 marzo 2012

Sui volti e le storie e le persone e gli intrecci e gli aneddoti e ...

Il fatto è questo: le idee migliori mi vengono in macchina. In autostrada. Oggi ad esempio tornavo a casa con mia sorella, in auto, e come sempre quando siamo solo noi due attacchiamo musica random dai cellulari (più il suo che il mio, ho poche canzoni) e iniziamo a cantare a squarciagola come due simpatici idioti. Ebbene oggi cantando un tizianoferro e un niccolofabi spunta pure una canzone dei Modena City Ramblers che a me piace molto per il tema che tratta: la Strada.


Mi piace il testo di questa canzone e quello che evoca. Viaggi, persone, volti, storie, incroci.
E ho pensato che anche io, nella mia breve esistenza, ho incrociato e visto luoghi e persone e volti e cose e storie e ...

Per esempio Marine e Lorie, due ragazze del Belgio che oggi non so più che fine abbiano fatto ma 20 anni fa le ritenevo tra le mie migliori amiche. Andavo spesso in Belgio con mia madre, e quindi era naturale avere amici anche li per me. Ricordo che giocavo con loro nel bosco vicino a casa dei nonni. Aevamo una casetta sull'albero. Loro due, con i genitori, venivano spesso in Italia da noi. Poi mio padre e mia madre divorziarono, i viaggi in Belgio finirono e loro due, storie della vita, sparirono. Chissà oggi come sono, cosa sono diventate, che scelte avranno fatto.

Poi ci sono Luigi, Davide e Luca, i miei amici d'infanzia della casa in campagna di mia nonna. CI ritrovavamo tutte le estati a giocare in piazzetta la sera. Oggi so solo che Davide ha due figli ed è sposato, gli altri due non pervenuti.

C'è Susanna e sua figlia Valentina: compagne di viaggio a Eurodiney, non so come o quando mio padre avesse cnosciuto questa Susanna. So solo che un giorno disse a me e mia sorella che saremmo andati a Eurodisney in camper e con noi sarebbero venute Susanna e la figlia Valentina. E ok :) Andammo tutti insieme appassionatamente. Oggi Valentina è rimasta da sola, Susanna è morta qualche anno fa.

Ci sono poi Wendy e Len, una coppia di pensionati britannici che anni fa aprirono la loro splendida casa a me e una mia amica per una vacanza studio. Ho bellissimi ricordi di quel viaggio a Londra, avevo finito seconda media, in inglese sapevo dire solo one two three I love you e The Beatles. NOn capivo nulla di cosa mi dicessero :) Infatti ricordo che un giorno tirava un vento incredibile e pioveva a dirotto, Len arrivo da me e Ester in camera e ci disse qualcosa in inglese. Ci guardammo entrambi con lo sguardo vuoto. Non capimmo nulla, Ester corse a prendere il dizionario ma io intervenni pronto con un YES secco. E Len sorrise e disse "Ok, we go guys!"
No aspe ... we go dove che piove? "we go, we go" si ma dove? Guidò per circa 20 minuti poi ci fece scendere, in mezzo al diluvio, e si inerpicò su per una collina. Camminammo un tempo indefinito sotto il freddo e il gelo per arrivare poi a vedere, da questa collina, una cava di marmo sulla collina antistante a forma di cavallo bianco. :) UN freddo polare pr vedere sta cazzata :P Ester mi odia ancora adesso per sta cosa, anzi se leggi palesati e batti un colpo che so che ci sei :)

Proseguendo nel viaggio della mente ci sono poi Manu e Agnés che mi ospitarono in Francia per 3 anni, quando arrivai la loro piccola Jade aveva 3 mesi quando me ne andai aveva 3 anni e mezzo. Praticamente per quel periodo avevo una sorella in più. E ancora oggi la sento sempre volentieri.

Poi qui da casa mia passarono, nell'ordine: Pierre, ragazzo francese in scambio qui da noi. Un figo mai più finito che mia sorella spiava dalla serratura di camera mia mentre si cambiava :) Poi arrivo Fabiana, una ragazza boliviana. Povera lei l'ho fatta schiantare in auto nel mio primo grave e per fortuna unico incidente d'auto. Nulla era successo a noi se non uno spavento enorme. Oggi lei vive in Bolivia e fa la designer. La sento su fb ogni tanto. Infine, per ben un anno, a casa mia soggiornò Julia. Lei era tedesca ed è l'unica con la quale io abbia legato davvero poco. E mi dispiace a dire il vero. Ma non tutti i caratteri sono fatti per andare d'accordo, e con Julia purtroppo è stata dura convivere un anno.

Poi ricordo i viaggi in Nord Europa, ospite della mia amica Maria, dove conobbi Anita. Una ragazza norvegese che ricordo gentilissima. Stetti a casa sua per qualche tempo, oggi lei lavora per la televisione noregese, come autrice credo. Nello stesso viaggio non posso non citare Wakanà, una ragazza thailandese che incontrai nell'ostello a Oslo, come due ragazzi napoletani che poi scoprii essere amici di un mio amico qui in Italia. Alla fine il mondo è piccolo.

E più ripercorro sto viaggio nella mente più mi affiorano alla memoria nomi e storie, come la poetessa Costanza della Val Codera, o Alfonso in Germania. Poi ancora Zilli e Barbel e Jurg ... tutte persone che, magari anche solo per cinque minuti, hanno fatto parte della mia vita in maniera indelebile.
E poi ci siete voi, in tempi più recenti, che sebbene per lavoro viaggio meno di un tempo purtroppo, in qulache modo a volte mi avete fatto attraversare l'Italia e parlo di Ale e Lolò, di Mau, di Marco, di Simone, di Yara e della sua amica Arianna, di Dario, di Marco e Bert, di Davide di Costanza, tutti nomi di persone che mi sono care e fate parte, in un modo o nell'altro, della mia vita oggi.

Poi il mio fratellino Giacopo, non mi ricordavo mai il suo nome, se Jacopo o Giacomo e allora decisi di chiamarlo Giacopo. Era il mio fratellino alle hawaii, nel primo viaggio aziendale che feci con mio padre e dove, anche li, conobbi un sacco di gente. Perchè poi li è un po' un'americanata però è vero: io i colleghi di mio padre li sento un po' come una grande famiglia :) E allora devo ricordare pure Daniele, MariaSole e MariaLuce, Antonella, Sanja, Giorgia, Piergiorgio .... uuh quanti nomi. Quanti volti. Quante storie.

Tutte intrecciate. :)

NOn ho mia fatto tardi ner bar di Lisbona o bevuto una birra a Gallway però ho rubato un bicchiere in un bar di Berlino, ho mangiato una Sacher a Vienna, ho navigato sul Tamigi e ballato la Hula-Hula a Maui. Ho preso una limousine a San Francisco e guidato una Bentley a Milano. MI sono ubriacato a Oslo e perso con Valeria per le strade di Monaco (da sobrio lo giuro). Ho suonato il piano a Parigi e spinto un motorino per Madrid :)

Piccoli attima di vita che però mi fanno rendere conto di averla vissuta sta vita. Perchè come disse un tizio il modo peggiore di morire è continuare a vivere senza vivere.

martedì 6 marzo 2012

Su tre cose veloci veloci

Ma proprio rapide, tre velocissime considerazioni.

considerazione n. 1: ho nuovamente, per la terza volta consecutiva, rotto la doccia della palestra. Ma che devo fare? Cioè io schiaccio il bottone come tutti se poi non si spegne più che colpa ne io?



considerazione n. 2: il mio vicino, quello che abita dall'altra parte del cortile, è ogni giorno più figo. Avete presente Ronaldo versione tamarra-torinese-medioborghese? Ecco è lui. Cioè ha due braccia che fammiti ... Ho quelle di Ben che pure non sono niente male eh ;) Però sto vicino qui...mannaggia ogni volta è un bel vedere.





considerazione n. 3: Voi al mio posto cosa avreste fatto? La scena è la seguente: tornavo da palestra poco fa percorrendo la solita strada, su questa strada ad un angolo c'è un sexy shop. Passo davanti come sempre e proprio quando sono di fronte alla porta esce, con tanto di occhiali  scuri in un giorno di pioggia!, la moglie del professore del 4 piano. Oh cazzo! Ci  siamo guardati, riconosciuti e ... ignorati. Non me la sentivo di dirle "buonasera" come  faccio sempre. Cioè ero proprio in imbarazzo. La saluterò per le scale appena la vedo. Ma che sfiga...comunque ora voglio troppo sapere cosa ha comprato li dentro.  La curiosità mi uccide. :)

domenica 4 marzo 2012

Sullo sfogo e sui giovani d'oggi

Oggi mi devo sfogare, è necessario.
Partiamo dal pricincipo ovvero presentare i miei esimii "colleghi": abbiamo l'attivista no-tav, il mezzo matto in cura psicologica con depressione semicronica e la neolaureata sfaticata che "8 ore al giorno sono troppe, bisogna anche riposarsi nella vita".

Questi tre simpatici individui vivono sulla luna, non si rendono conto di dove sono, cosa fanno e non conoscono il significato di diverse parole quali "professionalità", "accoglienza", "orario di lavoro".

Breve flashback necessario per contestualizzare il mio sfogo: circa 5 mesi fa il mio capo mi convoca per un incontro. In tale incontro mi spiega che, con l'aiuto finanziario di una fondazione, il nostro centro ha deciso di prendere in gestione due uffici turistici in alta valle per promuovere meglio il nostro territorio e il nostro sistema museale e, brutalmente, per fare cassa vendendo all'interno di questi uffici (oltre a tutto il nostro materiale edito) ski-pass per la stagione invernale delle tre stazioni sciistiche della nostra valle. Mi chiede se sono disposto a seguire questo progetto ed a affiancare e aiutare le due fanciulle che in questi due uffici avrebbero dovuto lavorare. Io ovviamente accetto. Nella mia mentalità a un lavoro non si dice mai di no. Successivametne si aggiunge il mezzo matto che necessita di "affrontare gradualmente un contatto con il pubblico al fine della reintegrazione completa nel sistema sociale". E va bene, basta che non dia di testa mentre sto in ufficio con lui.

Ora: lavorare in un ufficio turistico non richiede chissà quale competenza o specificità. Certo bisogna conoscere il territorio, bisogna sapere qualche lingua (almeno francese e inglese) e bisogna certamente avere una certa qual predisposizione per il contatto con il pubblico.
Parliamoci chiaro: a queste due è stata offerta una possibilità di lavoro, inizialmente per 4 mesi, in un ambiente bello, pagato normalmente con contributi a posto, con una relativa possibilità di autogestione. Non certo un lavoro in miniera. Poi certo avendo le casse ski-pass veniva richiesta l'apertura dell'ufficio alle 8 anzichè 8.30 o 9 come gli altri nostri uffici. L'orario ufficiale è dalle 8 alle 15 con pausa pranzo di 30 minuti. Non un lavoraccio.
Eppure le due fanciulle non sono minimamente in grado di poter stare da sole o cavarsela. Nemmeno nelle cose minime. Hanno entrambe la sindrome tutta italiana del "a me questo non compete non ce l'ho nel contratto".

Nemmeno nel mio contratto è scritto che devo lavare e pulire il mio ufficio ma quando vedo che è da fare, in casi eccezionali, lo faccio. E questo perchè so benissimo che abbiamo due donne delle pulizie, che fanno benissimo il loro lavoro, ma sono solamente in due e si occupano di 13 siti differenti. E' chiaro che d'inverno, con scarpe sporche e bagnate un pavimento si sporca e mi sembra altrettanto chiaro che passare uno straccio prima di andare via non è un'impresa impossibile. Cosi come passare una scopa una volta ogni tanto davanti all'ingresso se vedi che il sale antigelo è tutto ammucchiato.

Stesso identico discorso vale per l'orario di ingresso e uscita: spesso e volentieri arrivano 10 o 15 minuti dopo a lavoro ma cascasse il mondo alle 15 devono andarsene. Non è loro chiaro che le 15.00 è l'orario di chiusura dell'ufficio al pubblico, che i conti e la documentazione relativa alla chiusura va compilata dopo tale orario e quindi, necessariamente, tu sei libero verso le 15.20 circa. Ieri l'attivista no-tav ha deciso di andarsene alle 13.30, senza dire niente a nessuno, perchè doveva andare alla manifestazione no-tav. E questa spiegazione le è sembrata sufficiente. Anzi si è arrabbiata molto con noi che invece ci siamo (parole sue) "piegati al sistema e ce lo facciamo mettere in culo da Monti, con la vaselina ma sempre in culo ce lo mette".

Quell'altra, la neolaureata, invece l'altro giorno alla mia richiesta di mandarmi via mail i file relativi ai passaggi mi ha risposto che "oggi non ho molta voglia perchè devo mettere a posto i conteggi delle ultime settimane, lo faccio per lunedi e te lo mando ok?", no non è ok neanche un po'. Che risposta è "non ho voglia" ?

Io sono convinto che queste non abbiano la minima idea di cosa voglia dire lavorare: vi è stato offerto un posto di lavoro decente in un periodo di merda, è vero che il contratto iniziale era per quattro mesi ma sapevano benissimo che si sarebbe allungata l'esperienza, come infatti avverrà ma non con loro. Gli uffici hanno registrato buoni passaggi e buone vendite e verranno mantenuti aperti per tutta la stagione estiva e la prossima invernale. Ma loro due saranno sostituite. Hanno gettato letteralmente al culo un posto di lavoro. E la cosa peggiore è che se la ridono. Io non capisco cosa abbiano nel cervello.
Una volta era troppa la curiosità e ho chiesto a una di loro se non le desse fastidio che il contratto non le venisse rinnovato. Mi ha risposto che per fortuna lei non ha bisogno di questo lavoro. Allora parliamoci chiaro, perchè la conosco lei e la sua famiglia e so che possibilità economiche hanno, pure io volendo potrei non lavorare nel senso che potrei rimanere a casa di mio padre, mi verrebbe dato pranzo e cena e voilà, vivo pure io. Ma non ci si può accontentare di questo. La famiglia di qesta fanciulla in questione è una famiglia normale, ne ricca ne povera, certo che puoi continuare a farti mantenere da mamma e papà ma hai 22 anni porca miseria, avrai un desiderio, un sogno nella tua schifosa e inutile vita? Che non sia solo quello di bloccare l'autostrada che mi fa piacere che tu abbia degli ideali, che tu voglia difendere la tua terra per un futuro migliore ok ... possiamo discutere sui metodi utilizzati ma vabbè ok è un tuo desiderio e mi sta bene ma la vita è altro. E' facile farlo se poi torni a casa e c'è mamma che ti lava tutto e papà che ti paga la benzina. Ripeto, anche io in una teoria assoluta potrei farmi pagare la benzina da mio padre, perchè grazie al cielo economicamente potremmo permettercelo a livello famliare ma non lo faccio per principio. E non da adesso ma da quando avevo 19 anni. Le mie spese me le affronto da me, l'università, la macchina, i vestiti, le uscite, e partecipo alle spese di casa quali utenze, bollette, mutui etc. E come me fa mia sorella. Siamo migliori di altri? Forse si, ma è perchè siamo stati educati così, se vuoi una cosa te la guadagni. E poi è una questione di un minimo di orgoglio.
La tristezza è che i discorsi genarilisti del "i giovani oggi non hanno più voglia di fare sacrifici" è in gran parte troppo vera. A queste due pesa troppo lavorare la domenica, pesa troppo alzarsi rpesto la mattina, pesa troppo tutto ... e mica vanno a spaccare carbone in miniera ma vengono in un ufficio sedute a una scrivania a dare informazioni su quale ristorante della zona è meglio per una polenta come si deve. Capite??

Sono contento che non ci saranno più loro due, perchè sono convinto che di ragazzi disposti a lavorare sul serio ce ne sono e quel posto deve andare a loro. Ecco l'ho detto. Amen fratelli!




lunedì 27 febbraio 2012

"Di come divenni bello, bravo e adatto"

Premessa: qualche giorno fa, preso da noia e dal solito egocentrismo decisi di avere pieno diritto anche io ad una mia biografia.
A questo punto mi serviva un autore autorevole, una persona che redigesse su pagina la mia vita finora. Un tizio capace a scrivere e catturare l'attenzione, che fosse in grado di rispettare il mio stile e al tempo stesso metterci pure il suo. La scelta ricadde su uno scrittore in erba ma talentuoso: tale Bert.

Ebbene egli si mise immediatamente all'opera e quello che pochi giorni fa era un sogno oggi è realtà. E cosi proprio nel giorno in cui la Santanchè fa la coda al Louvre per vedere la statua della Venere del Botticelli e un tizio rischia di morire per essersi appeso ai cavi dell'alta tensione poco lontanto da qui, proprio mentre la valle è assediata dalle forze dell'ordine che procedono agli espropri e Meryl Streep si riprende dalla sbornza colossale dopo la notte degli oscar ho il piacere, immenso davvero, di presentarvi

"Di come divenne bello, bravo e adatto. 
La vera storia de -IlDave-"
di Bert




E pensi fosse facile? I nostri nervi erano tesi allo spasimo, e dovevamo bere vodka* tutto il tempo.
Nikita Sergeevič Chruščëv
Un'anteprima dell'immagine di copertina

Il 15 aprile 1986, poco prima delle 17:00, due missili libici furono lanciati verso Lampedusa, forse.
In quello stesso giorno, alle ore 14:21, a Torino, nasceva -IlDave-.

Credo che sia questo quello che si intende quando si dice un inizio col botto; se poi pensate che 11 giorni dopo ci fu anche il botto di Černobyl', capirete che l’evento non è da sottovalutare.



Da quel non troppo lontano giorno -IlDave- è cresciuto fino ad avere un 41 di piede, si è trasformato in un critico d’arte provetto (niente a che vedere con quel coso inutile di Sgarbi eh!), ha fatto viaggi in territori esotici ed è diventato bello, bravo e adatto; insomma, ci troviamo di fronte al classico ragazzo della porta accanto, anzi, siccome accanto alla sua di porta c’è la Marisa, per essere precisi, dovremmo definirlo il classico ragazzo della porta accanto con una marcia in più.

Sebbene nessuno di noi creda all’astrologia o ad altre amenità simili (tranne quando l’oroscopo non dice quello che vogliamo sentirci dire, ovvio), non possiamo esimerci dal farvi presente che anche Leonardo da Vinci è nato il 15 aprile; questa informazione ci fa capire che chi nasce in quella data è gay e genio, e -IlDave-, che è un cittadino modello, rispetta in pieno questa regola.


La sua vita, ormai indirizzata a fama, ricchezza e successo, è dedicata all’arte in tutte le sue forme, ma questo non basta a -IlDave-, perché un amante del bello come lui non può fare a meno di diffondere la bellezza nel mondo; proprio per questo decide di iniziare a ispirare i popoli attraverso il suo look, divenendo così una vera e propria icona del fashion. Il verde, suo colore preferito, e gli immancabili occhiali (poco importa che siano da sole o da vista) caratterizzano il suo stile, uno stile che il mondo della moda cercherà, ora e in futuro, di imitare ed inseguire con risultati altalenanti.


Dicono di lui nel mondo della moda:


o       Chi? -IlDave-? Mecojoni si nun è figo! (Karl Lagerfeld);


o       Lo amo! (Franca Sozzani);


o       Lo amo! (Anna Wintour);


o       Lo odio! (Franca Sozzani dopo aver letto le parole di Anna Wintour);


o       Ho di fronte a me 6 bellissime ragazze, ma solo 5 di voi potranno continuare la gara per diventare America’s Next Top Model… Aspettate un po’… Ma quello laggiù è -IlDave-? -IlDave-! -IlDave-! Per favore, -IlDave-, dammi qualche consiglio di moda! (Tyra Banks).


Altri personaggi significativi nati il 15 aprile:


o       Eulero, uno che studiava troppo;


o       Henry James, scrittore che forse era gay;


o       Nikita Sergeevič Chruščëv, simpatico ubriacone russo;


o       Amédée Ozenfant, famigerato pittore e teorico d’arte francese;


o       Claudia Cardinale, quella che in “C’era una volta il west” stava avvinghiata a un pezzo di legno e che in “Il gattopardo” ballava;


o       Fernanda Lessa, una brasiliana;


o       Juliana Moreira, un’altra brasiliana.


*-IlDave- avrebbe preferisce il Martini bianco.

 

 

giovedì 23 febbraio 2012

Su -IlDave- che intervista -IlDave-

Originale (ma non troppo) serie di domande a me stesso. Risponde sempre me stesso.


M. Pistoletto durante una perfomance. Il tema dello specchio e del riflesso è uno dei più indagati dal maestro.

Intervistatore: Buongiorno IlDave
Intervistato: Buongiorno

Prima di tutto parliamo di lei, di come ha avuto questa brillante idea dell'autointervista.
Ma guardi, nulla di nuovo sotto il sole a dire il vero, semplicemente lo ha fatto la Fallaci, lo ha fatto Stepehen King, pure Tiberio Timperi una volta. Potro farlo pure io no?? E poi in attesa che esca la mia biografia curata da Bert mi diletto in questa maniera qui

Ha mai pensato che possa sembrare una cosa da matti, o da montati di testa?
Si, entrambe le cose. Ma so anche che sono matto e mi monto facilmente la testa quindi non vedo contraddizioni in quello che faccio.

Come si diventa IlDave?
Anzitutto vorei che si chiarisse che la trascrizione corretta è -IlDave- con i trattini in apertura e chiusura. Poi devo ammettere di aver molto pensato a questo e sono giunto alla conclusione che non si diventa ma si nasce. E io, modestamente, lo nacqui! (coglie la citazione??)

Facciamo una domanda hot per movimentare l'intervista ...
Va bene la ascolto, ma mi riservo la possibilità di rifiutare di rispondere

Il posto più strano dove ha fatto l'amore?
Beh mi fa arrossire con domande simili, le direi il giardino, o il tavolo della cucina.

Torniamo seri: cosa vuole fare da grande?
Partendo dal presupposto che sono già grande le posso dire cosa non voglio fare: la fame. Ecco mi accontenterei di poter vivere facendo ciò per cui ho studiato. Non mi interessa molto diventare ricco o famoso ma poter pagare le bollette, togliermi qualche piccolo sfizio ed essere apprezzato e stimato nel mio ambiente di lavoro.

E a che punto è?
Per ora sono apprezzato e stimato, ma non ci pago ancora tutte le bollette.

Cosa ne pensa del nuovo ministro della Cultura italiana?
Che peggio di Bondi difficilmente poteva andare per cui un lieve miglioramento c'è stato. Ma Ornaghi non è comunque un buon Ministro. Per carità, è serio e preparato più di altri suoi predecessori ma all'Italia serve un tecnico della cultura, non un professore prestato. Una Cristina Acidini la vedrei meglio. Affinacata da Settis alla direzione dei Beni Culturali.

Sappiamo che ha da poco acquistato un IPhone, come si trova?
Benissimo, devo dire che è un altro pianeta rispetto ai miei precedenti telefoni.

Facciamo il gioco della pistola alla tempia ci sta?
Cavolo si, è anni che sogno una telefonata della Bignardi che mi faccia domande a bruciapelo.

Le vengono offerte le direzioni di Artissima e del Castello di Rivoli, può sceglierne solo una cosa fa?
Scelgo il Castello di Rivoli, e avvio da subito un tavolo di lavoro serio e strutturato con la regia di Artissima

Per 423 euro girerebbe nudo intorno all'isolato?
No

Per 1423?
Nemmeno, vede son cifre che non cambiano la vita, certo sui soldi non si sputa ma non mi gioco dignità e reputazione per un mesetto più tranquillo.

Per 423.000 euro?
Mi dica dove posso lasciare i vestiti.

Quando si guarda allo specchio si sente bello?
Dipende molto da giornata a giornata. Alcuni giorni si, veramente bello bello ma bello in modo assurdo. Altri per niente, anzi mi vedo uno straccio ambulante.


Cosa la fa sentire cosi bello?
Vuole la verità? Più che la bellezza fisica in sè (che so di essere carino ma non uno strafigo) la fortuna che ho. Ecco a volte mi sento fortunato, ed in effetti è vero. Non mi manca nulla, anzi ho ben più del necessario. E questa presa di coscienzsa della fortuna accresce la mia sicurezza in me stesso e conseguentemente mi fa andare in giro a testa alta per strada.

Va in palestra tre volte a settimana ma ... i risultati?
Beh i risultati non si vedono ancora purtroppo, forse non si vedranno mai ma io continuo ad andarci per due motivi: uno mi scarica tensione e stress, due è pieno di fighi per cui ... sa com'è no?

Non si è ancora stancato di fare domande a se stesso?
No, e lei di ricevere risposte che già conosce in anticipo?

Nemmeno, però scusi ma qui le domande le faccio io!
Ha ragione, chiedo venia. prego prosegua.

Allora dicevamo, proseguiamo con la pistola alla tempia: biondi o castani?
Biondi (con eccezioni)

Polo o camicia?
Polo, anche se in alcune occasioni la camicia è inevitabile

Ai matrimoni pantaloni con risvolto o senza?
Se la coppia di sposi è sotto i 35 anni con, altrimenti senza.

Carla Gozzi o Enzo Miccio?

Carla, Enzo è isopportabile.

Paola Marella o Barbara Giulienetti?
Si scrivi Gulienetti comunque scelgo Paola Marella anche se posso dire una cosa?

Prego ...
Son capaci tutti a trovare case stupende con 2.000.000 di euro di Budget. La sfida è trovare un bilocale in centro a Firenze con Box auto sotto i 500.000 euro. Ecco allora apprezzerei di più la figura della Marella.

Gay famosi: Diego Passoni o Tiziano Ferro?
Un'orgia a 3 direi

Se fosse nata donna avrebbe voluto essere .. ?
Jannifer Aniston

Come mai?
Per andare a letto con Brad Pitt e poi beccarmi pure gli alimenti da lui

La città più bella d'Italia?
Questa è davvero una domanda difficile, sono tutte belle, anche il borgo più sperduto sull'appennino. Personalmente amo Torino, Roma, Firenze che è splendida. Genova, sottovalutata.


La più brutta?
Pordenone, senza ombra di dubbio.

Lei è nato il 15 aprile, come Leonardo da Vinci ...
Esatto, e come Juliana Moreira. Quindi?

No nulla, era una constatazione.
....

Lei dice spesso di essere bello, bravo e adatto. Può spiegare questi tre aggettivi?
Bello si spiega da sè, quando vado a ballare modestamente qualche occhio addosso ce l'ho insomma :P
Bravo si riferisce al fatto che sono bravo in quello che faccio, e sono anche un bravo ragazzo. Il classico ragazzo della porta accanto, quello che tutte le mamme vorrebbero come fidanzato della figlie, peccato che io guardo i figli.
Adatto è ancora oggi oggetto di dibattito. Adatto in molti sensi comunque, perchè io sono abbastanza multitasking, faccio un po' di tutto e tutto mi riesce moderatamente bene. Ecco forse solo cambiare le ruote di una macchina non saprei farlo. Ma sono gay è abbastanza normale no?

Crede che questa pagliacciata andrà avanti ancora molto?
No, sta per finire.

Che giudizio avrebbe di Lei, dopo questa intervista, Oriana Fallaci?
Temo molto negativo, stiamo scrivendo una bruttissima pagina delle autointerviste. Ma tanto lei è morta quindi ...

Le sembra una bella cosa quella che ha appena detto?
Che cosa? Che la Fallaci è morta? Beh è un dato di fatto, essendo morta non può ne offendersi, ne irritarsi o altro.

Vuole salutari tutti i lettori?
No solo alcuni, ma non faccio nomi per non fare preferenze. Li penso intensamente ... Ecco! Pensati.

Vuole non salutare qualcuno?
Tutti quelli che non ho salutato. E il piccolo Inuit che ci segue sempre.

A proposito del Piccolo Inuit, come fa lei a sapere che è piccolo?
Non lo so, in effetti potrebbe essere anche un grande Inuit, una cosa è certa: di sicuro ce l'ha piccolo perchè vivere tutto il giorno in mezzo ai ghiacci ... sa ai maschietti provoca  "effetti collaterali".

Questa intervista sta degenenerando
Si, è meglio chiudere qui. Grazie per avermi intervistato.

Grazie a lei per aver accettato di rispondere. Buona giornata.
Altrettanto.