Nota bene:

Mi piace scrivere cose a caso. E mangiare la nutella con i grissini direttamente dal barattolo.

lunedì 19 marzo 2012

Sul funeral party e ciò che ne resta

Il mezzanino ovale con il lucernaio a costoloni del Sanpaolesi
 Ieri a Torino c'è stato il Funeral party della galleria sabauda. Un evento tristissimo. La chiusura, pare definitiva, della pinacoteca che meglio di tutte le altre rappresenta la storia della nostra nazione perchè evoluzione delle collezioni dinastiche dei Savoia.
Fino a ieri, 18 marzo 2012, la Galleria Sabauda era ospitata agli ultimi due piani del palazzo del Collegio dei Nobili. Nei piani inferiori trova posto invece il ben più celebre museo egizio, anch'esso gioiello di casa Savoia. Le dure e severi leggi del mercato impongono però che il museo Egizio si allarghi, si espanda, acquisisca nuovi spazi con nuovi allestimenti (sempre del premio Oscar Dante Ferretti che, per l'occasione, ha già ipotizzato una ricostruzione di ambienti con tanto di Nilo all'interno). Poco importa se questi nuovi spazi vadano a discapito di una collezione di quadri unica al mondo per la storia che rappresenta, poco importa se l'ampliamento deve eliminare un allestimento storico, quello dell'architetto Sanpaolesi con il suo mezzanino ovale che apriva sul lucernario, realizzato a metà degli anni '50. La storia della museologia e museografia italiana passa da quelle sale ma, ahimè, non fa vendere biglietti a differenza del suggestivo museo egizio. E allora via, si chiude e arrivederci.

Ieri pomeriggio un mesto e raccolto nucleo di persone, tra cui i più importanti esponenti della cultura e della storia dell'arte torinese (professori e docenti universitari, soprintendenti, direttori e curatori museali) e moltissimi studenti, hanno visitato per l'ultima volta, tra sconcerto e amarezza, le sale riordinate da Michela Di Macco diversi anni fa.

Centinaia e centinaia di storici dell'arte, laureatisi a Torino, hanno frequentato, studiato, amato e odiato, preparato esami su quelle sale e quelle tele. Ieri è stata l'ultima volta che si ha avuto accesso all'allestimento Sanpaolesi. Un pochino sono triste, e sono molto arrabbiato.

I figli di Carlo I d'Inghilterra, Anton Van Dyck, Torino, coll. Galleria Sabauda
Vi lascio anche l'immagine di una delle tele che prediligo della Sabauda per la sua natura intima e familiare, un dipinto di Van Dyck che ritrae i tre nipotini della duchessa di Savoia Cristina di Francia. Il quadro le era stato inviato dalla sorella Enrichetta, moglie di Carlo I d'Inghilterra. Praticamente una foto da mettersi nei propri spazi personali per avere sempre i nipotini sotto lo sguardo. E poi adoro l'azzuro lucente dell'abitino del piccolo Giacomo (si sono due maschietti e una femminuccia ma agghindati alla maniera dell'epoca, non proprio virile).


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