Nota bene:

Mi piace scrivere cose a caso. E mangiare la nutella con i grissini direttamente dal barattolo.

domenica 19 febbraio 2012

Sul progettarsi

Quella che vedete qui a fianco è la copertina del mio progetto di quest'anno. E' il primo anno che lo faccio con tanto di copertina, solitamente erano solo fogli a caso tenuti insieme in una cartelletta.

Ma cos'è sto progetto? Un progetto curatoriale? Museale? Edilizio?  No no e no.
E' un progetto su me stesso, che io chiamo anche punto della strada. Almeno una volta all'anno metto per iscritto, diviso in ambiti, cosa ho fatto, se mi piace cosa sto facendo e i nuovi obiettivi. I 4 ambiti sono "Io e il mio rapporto con gli altri" (famiglia,amici, fidanzati, fidanzati di amici, amici di fidanzati etc...), "Io e me stesso" (lavoro, studio, uni, amore etc), "Io e il mondo" (mi interesso di cosa mi succede intorno?, sono informato e ho qualche presa di coscienza delle situazioni che sto vivendo?), "Io e la Fede" (che è più la parte spirituale di ognuno insomma, come la vivo, che cosa cerco, che cosa voglio).

Almeno una volta all'anno vado a riprendere i vecchi progetti degli anni passati e verifico se gli obiettivi li ho raggiunti, a che punto sono arrivato e, valutato ciò, mi pongo i nuovi obiettivi futuri. Nessuno di voi fa ciò? Anche in forme diverse voglio dire.

Credo sia importante ogni tanto fermarsi a valutare il percorso fatto e capire dove si vuole andare oltre, e se si hanno gli strumenti per andare oltre. Qualcuno una volta disse:
"non si arriva se non per ripartire".
Verissimo. Ogni meta raggiunta, ogni traguardo diviene un punto di partenza per nuove sfide, nuovi obiettivi, nuovi traguardi più lontani. Bisogna fare attenzione a porre questi traguardi sempre un po' in salita, per migliorarsi e per divertirsi di più, e vivere meglio. Ecco perchè quest'anno c'è la copertina: perchè ora ho realizzato a pieno che so cosa sono adesso, oggi, ma non so cosa sarò domani se non mi progetto. Non esiste ponte o strada che stia in piedi senza progetto. Cosi pure noi, essere umani mortali, necessitiamo di un percorso ideato per poter realizzare qualcosa. Quando e se diventerò mia ministro dell'istruzione inserirei questa cosa nei programmi ministeriali delle scuole fin dalle elementari: perchè un bambino per diventare uomo dovrà avere una sua strada, sempre un po' in salita. E l'adulto dovrebbe essere sempre li dietro, pronto a dargli una spinta se necessario. Avremmo una società migliore, credo.

4 commenti:

Marco ha detto...

OMG!

Ma davvero?!?
Quanta pazienza! Stimoti!

:)))))


PS. Per ovvi problemi logistici non sono entrato nei blog per mesi...Ma quanto è bello sto blogghino?!? :))) Sono proprio contento! :) Abbraccioti!

Bert ha detto...

non l'ho mai fatto, probabilmente avrei dovuto, ma credo di non essere in grado.

ha detto...

Idea ottima per te che sei giovane!

Ho un progetto pure io ma è meglio metterci una pietra sopra :((((

Alessandro ha detto...

Quanta saggezza! Prestamene un decimo :X